29 lug 2010


Penso che tenere un diario dei propri outfit (ora si chiamano outfit, una volta si diceva mise, tenuta, modo di vestire...) non sia affatto una cattiva idea.
C'è chi accusa i blogger di essere degli esibizionisti, chi rinfaccia loro di ostentare oggetti costosi e chi li accusa di essere un pessimo esempio per le ragazzine.
Io sinceramente non so di quale categoria faccia parte e, a pensarci bene, nemmeno mi interessa.
Tornando agli outfit io lo faccio sin dal primo blog, la prima mise (luglio 2006!!!) non era poi così tanto diversa da ciò che porto ora. Forse era tutto meno pretenzioso, indossavo infatti un paio di jeans stretti al polpaccio, un top monospalla in pizzo nero, un cinturone cognac con borchie, un paio di sandali con rosa e una borsa ispirata alla spy di Fendi. Ora che la spy di Fendi posso anche permettermela la ispired è finita nell'armadio della progenitrice. Che se la goda.
In ogni caso ci sono cose che continuo a indossare. Come i sandali infradito con rose (anche se quelli di quella mise son stati rottamati), oppure i top monospalla, di cui ho irrimediabilmente riempito gli armadi.
Quei jeans li ho ancora, tanto un paio di cropped non passano di moda.
A guardare le foto si vede che ero proprio giovane. Non che non lo sia anche ora, però avevo proprio quel visino fresco tipico dei 20 anni...
Nel frattempo il mio armadio è lievitato (ne ho comprato uno nuovo tra l'altro), ho allargato il parco borse e il parco scarpe si è quadruplicato.
Lo dico sempre, dovrei rinascere millepiedi. Ho cambiato anche il modo di fotografarmi. Sebbene dica sempre che una foto allo specchio fornisca un giudizio insindacabile su di noi, ora, visto che so benissimo quello che mi sta bene e quello che mi sta da cani, posso anche permettermi di focalizzarmi solo sugli oggetti e fotografare solo quelli.
Tornando al discorso ostentazione, dal momento in cui ho sempre odiato l'ipocrisia, sappiamo bene che la maggior parte delle persone giudica il libro dalla copertina. Non che sia una colpa, è proprio intrinseco nell'essere umano farlo, non lo si fa mica apposta. Il primo senso con cui in genere traiamo conclusioni è la vista (chi ha studiato marketing lo sa).
Una bella torta dal sapore così così la preferiremo ad una torta orribile dall'ottimo sapore.
Per questo è importante quello che indossiamo.
Certo, se poi il libro è noioso e la torta immangiabile magari il primo lo lasciamo a giacere sul comodino e la seconda la buttiamo nel secchio della spazzatura.
Però intanto ci siamo cascati.

Tutto questo giro di metafore mi ha fatto quasi venire il mal di testa, ma soprattutto mi son dimenticata quello che volevo dire, inoltre mi ha messo una gran fame (o forse il mal di testa è dovuto alla fame), vado a rifocillarmi, ciao ciao

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