Lavoro? Fashion blogger...

E ora vi spiego il perchè del mio twitter di ieri sera: guardando, appunto, alcuni video sulla vita dei fashion blogger sono rimasta... un mix tra l'amareggiata e lo scandalizzata.

Si è ridotto il tutto a poche cose.

Il primo è fare shopping, che gran novità.

Penso che lo sappiano anche i sassi che le donne, a parte poche, fanno shopping. Non mi sembra tutta questa gran scoperta.

Il secondo: si va nei negozi-showroom o ovunque e si scattano foto random.

Il terzo: ci si rotola nell'armadio e qualsiasi cosa si prenda si va in qualche parco, in strada, alle giostre, e si scattano una decina di foto. Poi si pubblicano.

Fine.

In ogni video puntualmente aleggia la frase "non ho mai tempo" (eppure non sembrerebbe, dal video), in cui si leggono riviste di moda (idem come lo shopping), in cui si fa sport davanti la tv, in cui si cucina, in cui si studia, in cui si fanno gli aperitivi con gli amici al bar.

Una vita normale appunto, com'era prevedibile. 

Valeva la pena di filmarla?

E la ricerca? E la creatività? E la passione per ciò che si fa?

Se proprio poi "siete fortunate" vi invitano a qualche party/sfilata e avete la vostra possibilità per farvi vedere. A cui però puntualmente segue: il nulla.

Nessun commento, nessuna opinione su ciò che si è visto. Ok non volete parlare male della collezione di colui che è stato così gentile da invitarvi? Bene, si può anche non farlo, io stessa dico sempre che bisogna vedere il lato migliore delle cose e visto che c'è tanto da dire, due, dico due parole non farebbe male spenderle.

Ma comunque sembra che tutti aspirino a questo, qualche invito per dire "io c'ero" e scattare qualche foto riempitiva per il blog.

Il fatto che poi il blog sia diventato un contenitore vuoto di foto scattate qua e là e molte persone iniziano veramente a stancarsi di guardarle non conta?

C'è chi cerca di tenerlo a galla inventandosi un outfit diverso, e spesso discutibile, ogni giorno (in cui non esiste nemmeno uno stile personale ma è tutta un'accozzaglia di capi).

C'è chi cerca di tenerlo a galla regalando oggetti, anche di valore (figuriamoci se nel 2006 facevo un giveaway, manco esisteva come cosa!).

Ma sono cose che poi non ti lasciano nulla. Ad un certo punto non è neanche più un piacere guardarlo. Si riduce ad una vetrina. Una vetrina per l'autore e una vetrina per gli sponsor. Carina ma poi, come si fa appunto con le vetrine, passiamo oltre. In cui conta di più quello che hai rispetto a ciò che dici e ciò che pensi. Anzi, se il pensiero non c'è affatto ancora meglio.

Il blog basato sul modello americano (come è stato ribattezzato da qualcuno), dopo il boom, sta andando incontro al suo inesorabile destino, o declinio se preferite. Diciamo che in un certo senso è paragonabile ad un Grande Fratello. Vediamo e sappiamo quasi tutto di una persona ma se poi ci ritroviamo davanti sempre la solita solfa, ci stufiamo. Siamo umani d'altronde, è normale.

Sono sicura che probabilmente, visti i tempi del corto, si sia ridotto il tutto a poche cose futili e che quindi i blogger non ne abbiano colpa.

Però, la prossima volta che a qualcuno verrà in mente di girare un corto sulla vita dei blogger di moda, speriamo vivamente che eviti di cadere nei soliti clichè.

 E infine non mi si venga a dire che essere un blogger è un lavoro, al massimo un passatempo, anche perchè poi se così fosse nessuno aspirerebbe ad entrare nelle redazioni dei giornali o a creare una linea propria di qualsiasi cosa gli venga in mente. 
Ma qui già sto aprendo un altro discorso...