Il 24 gennaio a Parigi, con la sfilata di Alexis Mabille, si è aperta ufficialmente la stagione Haute Couture per la primavera/estate 2011, che ha visto sfilare tra gli altri grandi nomi quali Chanel, Christian Dior, Givenchy, Jean Paul Gaultier, Alexandre Vauthier, il designer libanese Elie Saab e i nostrani Giorgio Armani (con la linea Privé), Valentino e Maurizio Galante. Terminata il 27 con la presentazione delle collezioni jewellery (Chanel Joaillerie, Boucheron, Chaumet, Dior Joaillerie, Van Cleef&Arpels) non rimane altro che fare un piccolo riassuntino:
Alexis Mabille
Nata nel 2005, questa griffe francese è diventata ben presto sinonimo di alta classe e buon gusto.
All'haute couture parigina ogni abito sfila in due versioni, una bianca e una colorata. Le indossatrici vestono eleganza pura fatta di tessuti pregiati e dettagli originali come le rose rampicanti che avvolgono le spalle o il busto. I tessuti scivolano leggeri sui corpi armoniosi delle modelle, i capelli sono raccolti, il trucco è impalpabile. L'unico vezzo? Gli orecchini chandelier abbinati ton sur ton all'abito.
Bouchra Jarrar
Più che primaverile questa collezione si potrebbe considerare uno spin-off dell'invernale. Sfilano infatti colli di pelliccia, residui di shearling, giacche e abiti misto lana. Le linee sono semplici ma rese particolari dalle chiusure volutamente trasversali, dai bordi marcati e dagli oblò che lasciano scoperti lembi di pelle.
Christian Dior
E' una donna ricca quella di John Galliano per Dior, ricca sia per quanto riguarda i dettagli (strati e strati di tulle, centinaia di ricami, paillettes, gonne a ruota, fiocchi maxi) sia per quanto riguarda le silhouette. Si potrebbe azzardare quasi esagerata, ma se non altro molto femminile.
Alexandre Vauthier
Sono soltanto due anni che questo designer presenta le sue collezioni all'alta moda parigina e da allora è sempre un successo. L'influsso dello stile Jean Paul Gaultier (Alexandre è stato a capo della haute couture per quattro anni) nella formazione del designer è evidente: tagli strutturati e sagome impeccabili.
Solo materiali pregiati per la donna Vauthier, una donna aggraziata e raffinata.
Giorgio Armani Privé
Atmosfera avveniristica quella scelta da Re Giorgio per la sua collezione d'alta moda: le indossatrici sembrano esseri venuti dal futuro. Gli abiti sono laminati o interamente ricoperti di cristalli macro. Le scarpe e le clutch assomigliano a sculture progressiste, così come i cerchietti circolari indossati dalle modelle. Gli occhi sono coperti e da sotto i copricapi spuntano solo le labbra, colorate di viola.
Chanel
Il famoso tailleur Chanel in tweed non poteva certo mancare, ma per l'occasione si aggiunge un terzo incomodo: il pantalone che spunta fuori dalla gonna. A questo si somma una donna conciata come una ballerina, appesantita da gonne formate da strati e strati di veli, magari a balze. I colori sono pallidi, rosati o bluastri. La donna Chanel è romantica senza ombra di dubbio.
Givenchy
Liberamente ispirata ai guerrieri giapponesi, la collezione Givenchy manda in scena indossatrici con copricapi al limite dell'assurdo. Per fortuna gli abiti da gran soirée, tutti in colori tenui e neutri, mitigano l'effetto e anzi la rendono una collezione praticamente unica nel suo genere, specialmente per il tocco eccentrico e colorato presente sul retro degli stessi (QUI).
Maurizio Galante
Alzi la mano chi non è riuscito a pensare ad Avatar (il film colossal di James Cameron del 2009) alla vista di questa collezione. Sfilano sul catwalk creature che sembrano provenire da altri mondi. Le indossatrici vestono il minimo necessario, le giacche senza bottoni non lasciano niente all'immaginazione e fanno intravedere i seni. Il make up non è altro che body painting praticato su tutto il corpo.
I maxi soprabiti (qui ne vedete un altro) fanno sembrare le modelle delle principesse intergalattiche. Davvero una collezione suggestiva!
Jean Paul Gaultier
Lo stilista più eversivo del nostro tempo non si è lasciato sfuggire neanche questa occasione per mandare in passerella delle figure femminili aggressive e sicure di sé.
Molto nero, un po' di pelle, collant a rete, gessati lamé, occhiali a mascherina e dettagli a metà tra il barocco e il burlesque.
Il make up prevede solo una linea di kajal nero obliqua e le pettinature non sono altro che creste punk, anche se il volto di uccello che si intravede in una di queste è davvero inquietante.
Il tocco bizzarro lo dà definitivamente la ballerina di can can che alzando la gamba scopre la fodera della gonna a ruota donando allo spettatore uno strabiliante effetto ottico.
Valentino
L'indimenticabile Valentino Garavani si sarà anche ritirato dalle scene ma i suoi successori (Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, nominati direttori artistici nel 2008) riescono a rendere la sua assenza meno pesante; d'altronde chi meglio di loro, che lavorano in maison da 12 anni, poteva assolvere questo compito?
Lo stile Valentino è interpretato perfettamente anche in questa ultima collezione: una donna fiabesca e allo stesso tempo aristocratica. Volant, balze e fiocchi son praticamente ovunque; presenti anche molti richiami alla natura a partire dalle farfalle fino alle foglie e ai fiori.
Le tonalità sono eteree, le pettinature delle modelle poetiche. Una collezione al limite dello spirituale: la donna Valentino riesce sempre ad emozionarmi.
(tutte le foto: Gorunway.com)
3 comments:
valentino è uno spettacolo sono incantata..
anche da dior *_* dior ecco è meno portabile... anche se nessuno dei due in realtà è portabile per le mie tasche... ma si può sempre "scopiazzare" ^_^
angela
La sfilata Valentino mi ha emozionata davvero!
anche io sto piangendo su Valentino...
loly
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