13 ott 2014

Milano Fashion Week Primavera/Estate Spring/Summer 2015 - Parte I


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CHICCA LUALDI
Un marchio giovane che ricerca l'armonia tra uno stile rigoroso e al contempo fresco, giovanile. Chicca Lualdi vaga errando tra gli anni 60/70 scegliendo fantasie optical mitigate da tagli netti. Il must? Gli accessori in bamboo, che rivedono l'intero processo produttivo per una moda eco-sostenibile.

BYBLOS
Geometrie e art-déco multicolor in scena da Byblos: il mood è sportivo e i tessuti tecnici strizzano l'occhio a quelli naturali come legno e nappa. Una collezione spigolosa ma pratica, un inno alla comodità.

STELLA JEAN
Caribbean Blue: Stella Jean sa chi è, e non perde occasione per ricordarcelo.
Tra le stampe con Totò e quelle multicolor la nostalgia delle origini fa capolino, ma poco male, con la creatività si risolve tutto e infatti la collezione estiva contempla capi su cui campeggiano tipiche scene da vita isolana, gli asinelli e la variopinta frutta tropicale. L'emergenza post-terremoto del 2010 ad Haiti non è ancora terminata, ma in un modo o nell'altro, anche con i ricordi, si cerca di tornare ad essere un'isola felice.

GUCCI
Frida Giannini si diverte a confonderci saltando da uno stile all'altro ma pur sempre rimanendo in un lasso temporale sospeso tra gli anni '60 e i '70. Se la collezione invernale era swing questa è molto più wild, tra suede, ciuffi di pelliccia, pelli snake-print e colori ancestrali. Unico vezzo d'egocentrismo la banda tricolore simbolo della maison che, mai come ora, torna attuale sugli accessori.

I'M ISOLA MARRAS
Antonio Marras dice di essersi ispirato alle studentesse dell'università di Alghero per la sua seconda linea, il problema è che i dettagli lo tradiscono e, a meno che Alghero non sia stata improvvisamente catapultata vicino Tokio di recente, il risultato è un ibrido tra un cartone giapponese e un giardino ricoperto da macchia mediterranea. Chi lega il tutto? I rami di mandorli e ciliegi ovviamente!

FAY
Back to school: approdato da Fay, il duo composto da Tommaso Aquilano & Roberto Rimondi, fa del brand il portabandiera dello streetstyle metropolitano giovanile. Gilet imbottiti, felpe stampa fumetto e colori pale stemperano la freneticità dei ritmi adolescenziali. Giovani dentro, e fuori.

ALBERTA FERRETTI
La natura ai piedi di Alberta Ferretti, ma anche alle spalle, sui capelli, sui seni: si piega voluttuosa ai tagli laserati, alle frange e ai ricami artigianali. Una bohemienne che sembra dipinta dal Botticelli.

No21
Da quando l'estro di Alessandro Dell'Acqua è libero di esprimersi totalmente, svincolato dai dogmi degli investitori del suo eponimo marchio abbandonato nel 2008, il successo dello stilista col suo nuovo marchio N°21 è costantemente in ascesa. 
Accantonata per un po' la fissa per il tricot è una combat girl quella in sfilata per l'estate 2015: i tessuti impalpabili convivono con la tela degli abiti militari, lo chiffon e il pizzo con le stampe tartan. E, ai piedi, chilometri di satin. Si può essere più romantici di così?

FAUSTO PUGLISI
Dopo la fortunata parentesi americana Puglisi torna in patria e rispolvera i colori e i sapori di casa, in Sicilia. Tra l'edonismo barocco e il massimalismo losangelino nasce una collezione modernista che si mescola ad accessori di ispirazione greco-romana. Il concetto è chiaro: per quanto sia bello esplorare il mondo casa rimane sempre "dolce casa".

FRANCESCO SCOGNAMIGLIO
Effetto notte chez Scognamiglio: il giorno? Non pervenuto. Si passa da camisole da boudoir di ispirazione anni '30 a completi see-through adatti alla movida notturna, fino ad arrivare ai collant finemente decorati che spuntano dai sandali. In cotanta grazia anche un capezzolo a vista non fa gridare allo scandalo.

MAX MARA
Moi je joue, "io gioco", a rovistare nell'armadio della nonna e ai travestimenti da diva anni '60, una sempreverde B.B. o al massimo un'Angelica Houston catapultata ai tempi nostri. Vagamente vintage ma anche contemporanea, senza tempo. 

EMPORIO ARMANI
Quando si parla di Armani è impossibile non menzionare il greige, la sua "creatura cromatica" più riuscita degli ultimi tempi. Qui c'è, ma deve competere con il blu che spadroneggia in mille tonalità e sfumature, dal profondo al psichedelico. E il naufragar m'è dolce in questo mare.

FENDI
Pocahontas sbarca a Milano e in un raputs da fashionista fa il giro di tutte le boutique senza dimenticare la terra natia, infatti sceglie stampe stilizzate floreali, mini dress ricoperti di piume e fermagli deluxe da squaw. La scoperta dell'America, al contrario.

JUST CAVALLI
Il catwalk di Milano come una piccola Woodstock per la seconda linea Cavalli: le buyer ideali sono figlie di quella generazione che predicava l'amore libero ma, essendo ora loro stesse mamme, cercano di immergersi in quei tempi in chiave soft. Il piglio creativo, frenetico e scomposto c'è, i tagli e i colori ci sono tutti, una summer of love (ri)vissuta in sobrietà.

DSQUARED2
Minimal chi? Dean & Dan Caten non ne vogliono sapere: c'era un po' di tutto nella collezione Dsquared SS2015, l'estate, d'altronde, è fatta per brillare di luce propria, meglio se abbagliante e se fa concorrenza ad una discoteca (di Milano of course). E in discoteca, vestite cosi, potete sicuramente andarci.

COSTUME NATIONAL
Se non fosse per i dettagli avremmo sicuramente pensato ad una collezione autunnale: la palette dei colori, la profusione di suede e la comparsa degli stivali ingannano lo spettatore disattento. Ennio Capasa si accoda al revival anni '70 con una collezione votata alla pelle scamosciata, alle cuciture a contrasto e al denim cioccolato. Un'estate da sottobosco. 

PRADA
I colori della terra per silhouette costruite dal taglio ad A, orli a vivo e impunture in risalto, il tutto su materiali d'epoca come il jacquard e tapestry. Praticamente un patchwork in chiave anni '70.  

PORTS 1961
Fiona Cibani, designer del brand, interpellata sulla collezione dichiara: "La donna Ports è una guerriera dalla doppia anima". Mai dimenticare la femminilità quindi, anche se si vestono i panni di una donna al vertice costretta a prendere decisioni scomode. L'alternarsi di linee pulite, silhouette smilze e tessuti sinuosi rende bene l'idea.

MOSCHINO
I'm a Barbie Girl, in a Barbie world... è tutto così plasticoso, zuccherato al limite dello stucchevole, kitsch ed esagerato nel mondo di Jeremy Scott. Sarà per questo che piace così tanto?

BLUMARINE
Sembra quasi un controsenso parlare di Anna Molinari senza menzionare il romanticismo floreale a cui siamo abituati, eppure a questo giro la collezione Blumarine era meno opulenta del solito: i fiori, quelli si, c'erano sempre, ma dovevano fronteggiare l'avanzata di capi di tendenza borghese dal côté essenziale. La spinta al minimalismo contagia un po' tutti, anche quelli che sembravano intoccabili.

SPORTMAX
Al bando lo stress per un'estate devota al relax da Sportmax, per una donna che non si cura se l'orlo non è perfettamente rifinito (o se manca in toto), se i tessuti non sono pregiati e se i modelli sembrano in precario equilibrio tra il boho e lo chic. Il risultato è concettuale, ma senza impegno. 

ERMANNO SCERVINO
Dolce vita in salsa Toscana per una collezione fondata sul sex appeal che vede le indossatrici ri(s)coperte di boccioli e di pelli esotiche mentre ondeggiano rigorosamente su stiletti tacco 10. 
Gli orli sono corti, la vita è alta, il tasso di seduzione anche. 

MARCO DE VINCENZO
Il j'accuse arriva da oltremanica: il fashion system italiano non lascerebbe molto spazio alle giovani leve durante la fashion week, al contrario di NY e Londra. Vien da chiedersi quale sia la vera entità della polemica, visto che accanto ai big hanno trovato posto 15 nuove proposte, alcune già consolidate altre meno. Marco De Vincenzo è uno di questi: apprezzato dalle fashion editor nostrane ha già l'imprinting dell'artista affermato e alla fashion week ha dimostrato di sapere il fatto suo. 
La ricerca dei materiali, una serie di tinte audaci e di modelli "bold" per una collezione che sperimenta nuove vie senza scostarsi di un millimetro dalla sua reale identità. E ai giornalisti londinesi verrebbe da rispondere che non è mica colpa nostra se, almeno in tal campo, i talentuosi diventano star in così poco tempo, rassegnatevi!

ETRO
Un'artista che vive in solitaria nel deserto: così descrive la collezione SS15 Veronica Etro, un mix di contraddizioni materiche sapientemente combinate. Immancabili, manco a dirlo, le stampe paisley sui maxi caftani che affiancano monili primitivi e bigiotteria naïf. 
Una full immersion "into the wild".

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