Non si tratta della classica zeppa e c'è già chi le paragona alle calzature indossate dalla creatura di Frankenstein nel celebre film del 1931 tratto dal romanzo di Mary Shelley.
In effetti non si può dire che siano il massimo dell'armoniosità, e io avrei da sollevare anche alcuni dubbi in quanto a stabilità, eppure hanno dei punti forti come la comodità e la possibilità di regalare un paio di centimetri senza necessariamente dover indossare scomodissimi tacchi.
In effetti non si può dire che siano il massimo dell'armoniosità, e io avrei da sollevare anche alcuni dubbi in quanto a stabilità, eppure hanno dei punti forti come la comodità e la possibilità di regalare un paio di centimetri senza necessariamente dover indossare scomodissimi tacchi.
Ispirate alle okobo, ossia alle calzature indossate dalle maiko giapponesi, fanno capolino alle sfilate estive 2011, a partire da Kenzo, habitué del genere, che rimane fedele agli standard orientali scegliendo un flatform concavo sulla parte anteriore.
Un unico blocco scolpito quindi, in legno o in corda, a cui Marc Jacobs e Chanel regalano lucenti bagliori grazie alle applicazioni glitter, o che diventano sportive in versione sneakers da Prada.
Calzature che, a giudicare dallo streetstyle almeno, sembrano far impazzire numerosi fan del genere in tutto il mondo. Da noi per ora stentano a decollare, ma se volete cimentarvi in questa scelta dal gusto eccentrico potete optare per il modello silver con zeppa altissima Jeffrey Campbell (1 - €108), per le espadrillas da mare Topshop (2 - €80), o per le flatform da passeggio Shoe biz (3 -
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