(In alto da sinistra: Jean Paul Gaultier, Zero + Maria Cornejo, Issey Miyake, Diane Von Furstemberg, Preen, Albino, Central Saint Martins MA Fashion, Proenza Schouler, la celebre poltrona Proust di Alessandro Mendini per Cappellini. In basso da sinistra: Versus, Prada, Hermès, Commuun, Matthew Williamson, Vionnet)
"Sembrano fatti di piccoli cubi" direbbe Matisse alla vista di questi capi dai patterns geometrici e tridimensionali. Da quello analitico e monocromatico di Donatella Versace per Versus al cangiante pop di Matthew Williamson: ognuno rivisita in chiave personale questa stampa che rifiuta la prospettiva classica e dà sensazione di solidità allo spettatore.
Le forme sono abbastanza fluide e morbide, per nulla strutturate, basta infatti il frammentato disegno a renderli diversi, quasi anticonformisti.
Un piccolo tetris fatto di giochi ad incastri dall'ottica distorta che talvolta sembra sfociare nell'astratto. Sono proprio queste stampe digitali a spiccare su abiti e capispalla alle sfilate invernali 2011-2012, giudicate dal pubblico tanto originali quanto difficili.
Ma almeno val la pena di provare.
(Da sinistra: Christian Dior Haute Couture Ai11-12, anello in metallo Gemma Lister €75, top stampato ASOS €46)
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